Per ascoltare Vittorio Sgarbi, ogni periodo dell’anno vale il tempo, sempre troppo poco per imparare ad immergersi nelle sue visioni d’arte. Il viaggiatore è avvisato: chi riesce a ritagliare del tempo per cogliere le suggestioni evocate dalle sue parole, può con le pupille scandire il mondo dell’arte contemporanea come quando si scannerizza una tela per far emergere la raffinatezza dell’estetica estatica.
Nelle prime settimane d’autunno Bologna scuote il torpore incantato per far vivere la sua dimensione più autentica e vitale. Si spegne il sole dietro le nubi per far accendere le luci dentro il Palazzo Isolani.

Affacciato sulla splendida Corte Isolani, solenne palazzo del 1450, presenta elementi gotici, rinascimentali e neoclassici, ma la cosa che mi stupisce sono le scale a forma elicoidale.

Il Prof. Sgarbi premia sette artisti le cui opere saranno acquisite per entrare a fa parte nella Collezione Sgarbi. Si è trattato di un lavoro durato oltre un anno, durante il quale sono state scelte, catalogate e litografate le opere di alcuni artisti.

Ogni punto di vista diventa uno spunto per visitare il mondo artistico guarnito da cinquanta sfumature di colori, delicate o accese. Ogni spunto è uno scrigno prezioso di diversità che porta a viaggi speciali, in vista del successivo. Ogni artista è un profumo che cambia colore prendendo i toni e i sapori del bello, della ricchezza dell’arte e dei suggestivi percorsi personali. Qualunque critica è sempre ben accetta, gli sguardi sempre aperti e le mani pronte ad imprimere sensazioni e modi di vivere sentimenti e paesaggi che girano intorno. Intorno ci saranno anche altri nuovi viaggi.

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